LIBRI

Dare un volto alle vittime del Mediterraneo
 NAUFRAGHI SENZA VOLTO
Cristina Cattaneo
 “naufraghi senza volto”,(Il corpo di un ragazzo con in tasca un sacchetto di terra del suo paese, l'Eritrea; quello di un altro, proveniente dal Ghana, con addosso una tessera della biblioteca; i resti di un bambino che veste ancora un giubbotto la cui cucitura interna cela la pagella scolastica scritta in arabo e in francese. Sono i corpi delle vittime del Mediterraneo, morti nel tentativo di arrivare nel nostro paese su barconi fatiscenti, che raccontano di come si può "morire di speranza". A molte di queste vittime è stata negata anche l'identità. L'emergenza umanitaria di migranti che attraversano il Mediterraneo ha restituito alle spiagge europee decine di migliaia di cadaveri, oltre la metà dei quali non sono mai stati identificati. Il libro racconta, attraverso il vissuto di un medico legale, il tentativo di un paese di dare un nome a queste vittime dimenticate da tutti, e come questi corpi, più eloquenti dei vivi, testimonino la violenza e la disperazione del nostro tempo ).

prima motivazione. 
Ho letto questo libro: per trovare risposte a domande di 32 anni fa. 
 Ho assistito, nelle retrovie, al soccorso del disastro aereo di conca di crezzo (Barni). Il dramma inimagginabile: Mi ha lasciato un segno indelebile  

 Dare un volto alle vittime del Mediterraneo.
 seconda motivazione
“Immaginiamo anche solo per un attimo che un aereo pieno di italiani precipiti al largo di un altro continente, che i corpi vengono raccolti, sepolti, ma che nessuno si occupi di identificarli. Non lo accetteremmo.  E allora perché accettarlo se a morire sono gli stranieri?  Perché non si faceva niente?” 

Ancora una volta,
con orgoglio, “l’Italiano sa fare bene azioni impossibili”
 Persone motivate, sensibili, preparate; fanno scuola all’Europa, al Mondo. 
Visto l'apprezzamento degli operatori in campo scentifico- legale.
Nasce cosi il primo data base per persone scomparse, copiato in tutta Europa.

Nessun commento: