sabato 6 giugno 2020

pietas

La burocrazia terrificante e quella pietas svenduta

La burocrazia terrificante e quella pietas svenduta

Medici in prima linea, medici fine turno mai, infermieri con i segni della mascherina tatuati sul volto, stimmate indelebili nella memoria collettiva di un'emergenza che ci ha insegnato tanto, ma purtroppo non abbastanza.

Non abbastanza, se ad Aosta una bimba viene portata ripetutamente in ospedale con sintomi influenzali e viene dimessa senza opportuni accertamenti, se dopo qualche giorno la piccola entra in coma e non si risveglia più, se in seguito arriva ai genitori un sollecito di pagamento di 30 euro per prestazioni non urgenti al Pronto soccorso. Se una storia come questa è possibile, allora non abbiamo imparato proprio nulla.

Nulla sull'umanità, nulla sul rispetto, nulla sull'essere solidali. I genitori della bambina, increduli, hanno dichiarato che quel sollecito è stato come una «pugnalata alle spalle». Una pugnalata, certo, ma non solo per loro, perché quella comunicazione terrificante e inopportuna va a colpire anche tutti quei medici, quegli infermieri, i che di fronte all'emergenza hanno dimenticato orari, burocrazia e retribuzione e si sono gettati nella battaglia, a costo talvolta della vita. Abbiamo sentito dire da più parti che quello che abbiamo vissuto ci ha cambiati in meglio, che «niente tornerà più come prima». Forse non è così: forse invece il virus ha solo elevato a potenza quello che già eravamo: ha reso eroici i generosi e meschini i gretti e, in ogni caso, non ha sanificato l'ambiente in cui tutti viviamo dal peggiore dei virus, quello dell'indifferenza. Si diventa migliori, probabilmente, non dopo una grande paura, ma dopo una attenta riflessione: su quanto è stato importante il sistema sanitario e quanto bisognerà investirci da qui in avanti; su quanto una burocrazia terrificante crei continui inciampi tra il malato e la sua guarigione; su quanto l'umanità e la disponibilità di chi lavora in un ospedale sia fondamentale per il paziente, al pari e forse più di una medicina.

Nella lingua latina esiste una parola che è stata ereditata dalla nostra, ma con significato differente. Gli antichi romani diedero un nome al valore che ritenevano più alto per un essere umano, e quella parola era pietas. La pietas era nel mondo latino l'insieme dei doveri morali che un uomo ha verso gli uomini, la partecipazione emotiva alle sventure altrui, nella convinzione che non siano mai tanto dissimili dalle nostre, il rispetto per il dolore di un altro essere umano.

La Pietas, che era rappresentata anche sulle monete, aveva come suo emblema una cicogna, perché questo animale era considerato molto premuroso verso i suoi simili ed è per questo che ancora oggi viene associata alla nascita di una nuova vita.

Certo, a volte è difficile imparare dal presente, che va ancora compreso e metabolizzato in tutta la sua complessità. Più agevole, probabilmente, prendere spunto dal passato e immaginare che quella stessa cicogna, cultrice della pietas, abbia potuto accompagnare e proteggere la piccola bimba di Aosta nel suo ultimo viaggio.

 

 

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